C’è diversità e diversità. Molto spesso, anche troppo, associamo il termine “diversità” a caratteristiche esteriori ed evidenti come una dis-abilità oppure al genere o all’etnia e, in ognuno di questi casi, ci sono esempi virtuosi di come queste diversità nelle imprese possono generare ed apportare miglioramenti alla quantità o alla qualità dei risultati aziendali.
Ci sono anche “diversità” meno evidenti e, in quanto tali, più difficili da individuare, da notare; ma anche queste, se ben gestite e governate, possono portare un’azienda ad elevare (o ad affondare, se mal gestite) i propri risultati ed il proprio fatturato.
Parliamo ad esempio della personalità. I tratti differenti della personalità rendono gli individui “diversi” e questo può generare interazioni efficaci o meno efficaci negli ambienti di lavoro con influenze dirette sul fatturato. Ma vediamo qualche esempio concreto.
Con il termine “personalità” si intendono l’insieme delle caratteristiche psichiche e comportamentali che determinano le differenze tra gli individui. Esistono varie e valide teorie della personalità; ai nostri fini faremo riferimento ai “Tipi psicologici” teorizzati da Carl Gustav Jung, dato che sono alla base della stragrande maggioranza degli assessment che vengono effettuati durante i processi di selezione del personale nelle aziende più strutturate.
Secondo la Teoria dei Tipi Psicologici esistono 4 coppie di preferenze alternative:
I Introvert (Introverso) – E Extrovert (Estroverso)
S Sensor (Sensazioni ) – N Intuitor (Intuizioni)
T Thinker (Pensiero) – F Feeler (Sentimento)
J Judger (Giudizio) – P Perceiver (Percezione)
La combinazione delle preferenze tra le quattro coppie porta alla determinazione di 16 “profili tipologici”.
Per rendere semplice e comprensibile l’analisi dei nostri esempi, prenderemo in considerazione solamente due di queste quattro coppie e le preferenze che determinano negli atteggiamenti e nei comportamenti degli individui:
- Introverso/Estroverso che descrive come ci ricarichiamo, dove prendiamo energia, se stando da soli o insieme agli altri;
- Pensiero/Sentimento che, invece, riguarda il modo in cui tendiamo a prendere le decisioni, se usiamo l’intelligenza logico-matematica o l’intelligenza emotiva nelle nostre scelte;
se, poi, disponiamo su un asse cartesiano queste variabili, otterremo 4 quadranti e 4 profili di personalità diversi a cui possiamo assegnare 4 differenti colori a rappresentarli:
Avremo così questi 4 “tipi” di personalità:
BLU Pensiero-Introverso: per essere produttivo preferisce essere da solo, perché in questo modo si ricarica; gli altri lo distraggono dall’attenzione che mette sul compito che sta svolgendo. Prende le sue decisioni in base a ciò che è giusto e per questo motivo dedica molto tempo ed attenzione ad analizzare particolari e processi.
VERDE Sentimento-Introverso: anche questa personalità preferisce essere da solo per essere produttivo, ma nel prendere le sue decisioni si basa sull’armonia, sui sentimenti; se una scelta razionalmente giusta porta al conflitto, alla sofferenza per qualcuno, preferisce scegliere ciò che permette di mantenere la pace e la serenità tra le persone coinvolte in quella scelta. Se l’altro invade la sua necessità di essere solo può sentirsi offeso.
ROSSO Pensiero-Estroverso: si carica quando è insieme agli altri, che per lui sono uno stimolo o per collaborare oppure per fare meglio avendo qualcuno da superare. Nelle decisioni usa la razionalità, per cui si orienta alla concretezza e alla praticità.
GIALLO Sentimento-Estroverso: anche questa personalità si carica quando è insieme agli altri, e prendendo le decisioni in base alle emozioni ed ai sentimenti, tende a comprenderli piuttosto che a giudicarli come giusti o sbagliati. La sua attenzione direzionata all’esterno e la predisposizione a cogliere gli aspetti emotivi, possono fargli perdere di vista gli aspetti più pratici ed oggettivi del contesto.
Possiamo anche associare a queste personalità degli aggettivi che ne connotano i tratti ed i comportamenti:
Sicuramente guardandole così avrete già “dipinto” qualche vostro conoscente di quel colore o di quell’altro.
E allora? Direte voi. Cosa c’entra questa diversità con l’azienda e con il fatturato?
Ecco, immaginate le varie funzioni aziendali e quanto possano essere efficaci o meno in base a come sono “colorate” le persone che ci lavorano.
Come sarebbe l’amministrazione gestita da un BLU? Probabilmente i conti tornerebbero sempre.
E il marketing con un GIALLO? Idee nuove e campagne coinvolgenti.
Le vendite presidiate da un ROSSO? Obiettivi centrati e risultati eccellenti.
Il customer care afidato a un VERDE? Clienti contenti e poche lamentele.
Ma immaginate anche le funzioni aziendali con i “colori” meno adatti dentro.
Ecco come la diversità delle personalità possa giocare un ruolo importante nelle aziende e come possano contribuire al fatturato aziendale.
Ancora di più se ragioniamo in termini di team o di progetti; pensate a quanto possano essere efficaci o inefficaci le combinazioni dei vari colori all’interno di gruppi di lavoro in base all’obiettivo da raggiungere.
Come potrebbero interagire un BLU ed un GIALLO se servisse una nuova campagna di comunicazione ottimizzando i costi e le keywords da utilizzare?
Se, invece, si dovesse predisporre in tempi brevi un conteggio delle rimanenze di magazzino?
Le diversità, anche solo delle personalità, possono essere delle risorse oppure dei limiti.
Non sono le diversità a creare problemi o soluzioni, è la capacità dell’individuo di scegliere come metterle al suo servizio.